Premio di fedeltà: computo nel TFR
Corte di Cassazione, sentenza n. 2395 del 3 febbraio 2020

La Corte di Cassazione con sentenza n. 2395 del 3 febbraio 2020 ha precisato che il premio di fedeltà deve essere computato nella base del calcolo del TFR, in quanto trovava la propria fonte nella protrazione dell’attività lavorativa per un certo lasso di tempo ed è altresì rigorosamente collegato allo svolgimento del rapporto di lavoro.
Il sistema di determinazione del TFR non è più basato, come in passato, sull’ultima retribuzione percepita, ma sulla sommatoria di quote di retribuzione annue accantonate. Non hanno rilievo, quindi, la ripetibilità e/o la frequenza delle erogazioni, ma il titolo della erogazione.

Periodi di cassa integrazione nel calcolo della pensione

Cassazione Civile, sentenza n. 2714 del 5 febbraio 2020

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 2714 del 5 febbraio 2020, ha fornito chiarimenti sulle norme stabilite per la determinazione dell’indennità di mobilità e della misura dei relativi contributi figurativi.
La retribuzione utilizzabile ai fini del calcolo dell’indennità di mobilità e quella della retribuzione pensionabile non necessariamente sono coincidenti. Il ricorrente deve, quindi, allegare gli elementi retributivi ritenuti utilizzabili per la determinazione della retribuzione pensionabile, comprensiva di tutto ciò che il lavoratore riceve, ovvero ha diritto di ricevere, in dipendenza del rapporto di lavoro, elencando tassativamente le voci escluse. 

Principio di cassa allargato e ritardo fisiologico
Corte di Cassazione - Sezione Tributaria civile, sentenza n. 3581 del 13 febbraio 2020

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 3581 del 13 febbraio 2020, si è pronunciata in merito all’applicazione del c.d. principio di cassa allargato in materia di tassazione di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente.
Detti redditi, corrisposti nell'anno successivo a quello di riferimento, non sono ricompresi tra i redditi arretrati assoggettabili a tassazione separata (art. 17 TUIR) se il ritardo nella loro corresponsione, nell'anno successivo a quello di riferimento, è fisiologico. Il ritardo deve essere la necessaria conseguenza dell'espletamento di particolari procedure per la loro quantificazione e effettiva liquidazione.
Nel caso di specie è stato ritenuto che gli emolumenti corrisposti ai giudici tributari oltre 120 giorni dal termine dell’anno di maturazione, senza che sussistano circostanze giustificative eccezionali, sono assoggettati a tassazione separata. Oltre tale termine, si tratta di arretrati che non possono essere tassati in via ordinaria. 

Infortunio: responsabile il produttore del macchinario difettoso
Corte di Cassazione, sentenza n. 2395 del 3 febbraio 2020

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2395 del 3 febbraio 2020, ha confermato che, in ipotesi di infortunio, la responsabilità ricade sulla casa produttrice del macchinario, qualora il sinistro sia causato da difetti di produzione del macchinario. L’INAIL può ottenere la restituzione di quanto erogato.
Peraltro, nel caso in cui il convenuto in un giudizio risarcitorio prospetti l’esclusiva responsabilità di un terzo per il danno allegato dall’attore, non si determina una ipotesi di litisconsorzio necessario (art. 102 c.p.c.) con il terzo indicato quale responsabile.


Colpa dell’azienda per infortunio e periodo di comporto
Corte di Cassazione, sentenza n. 2527 del 4 febbraio 2020

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 2527 del 4 febbraio 2020, ha ribadito che le regole dettate in materia di licenziamento per superamento del periodo di comporto (art. 2110 c.c.) prevalgono, per la loro specialità, sulla disciplina generale sul licenziamento.
Ne consegue che il datore di lavoro, da un lato, non può unilateralmente recedere o, comunque, far cessare il rapporto di lavoro prima del superamento del periodo di comporto, dall'altro, che il superamento di quel limite è condizione sufficiente di legittimità del recesso.
Nel dettaglio, infine, la Corte esclude la computabilità delle assenze del lavoratore per infortunio sul lavoro (o malattia professionale), dal periodo di comporto, al ricorrere di due presupposti contemporaneamente presenti:
- quando l’infortunio (o la malattia) ha avuto origine in fattori di nocività e sia pertanto collegato allo svolgimento dell'attività lavorativa
- quando il datore di lavoro sia responsabile di tale situazione nociva e dannosa.

Redditi da lavoro: tassazione sugli interessi
Corte di Cassazione, Sezione Tributaria civile, ordinanza n. 916 del 17 gennaio 2020 

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 916 del 17 gennaio 2020 , si è pronunciata in merito all’imposizione fiscale degli importi liquidati a titolo di interessi sulle somme corrisposte in conseguenza della riliquidazione di un trattamento pensionistico.
In tema di imposte sui redditi, gli interessi corrisposti sui crediti di lavoro per competenze arretrate costituiscono reddito da lavoro dipendente, assoggettabile a tassazione al pari di qualsiasi erogazione economica che abbia titolo nel rapporto di lavoro, anche se maturati in epoca anteriore al 1994 ed indipendentemente dalle cause del ritardo nel pagamento, in quanto la percezione costituisce il momento decisivo ai fini dell'imposizione fiscale prevista dal TUIR (art. 6).
La fattispecie esaminata aveva ad oggetto gli interessi corrisposti in occasione della riliquidazione dell'indennità di buonuscita, operata con ritardo rispetto alla data di cessazione del servizio.