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Distacco di personale e inclusione dei rimborsi nel campo IVA
Sentenza, Corte di Giustizia UE con la sentenza n. C-94/19 del 11 marzo 2020
La
Corte di Giustizia UE con la sentenza del 11.3.2020 n. C-94/19 ha
sancito che non è conforme al diritto comunitario la
disposizione nazionale (art. 8 co. 35 della L. 67/88) che prevede la
non rilevanza ai fini dell'IVA dei distacchi di personale a fronte dei
quali è corrisposto solamente il rimborso del relativo costo, a
patto che gli importi versati dalla distaccataria, da un lato, e il
distacco, dall'altro, si condizionino reciprocamente.
Il distacco del personale è da ritenersi quindi fuori dal campo
di applicazione dell'IVA solo nel caso in cui il pagamento della
distaccataria non abbia natura di corrispettivo rispetto all'interesse
perseguito dalla distaccante.
Rimborso: termini di decadenza
Corte di Cassazione, Sezione 6 TRI civile Ordinanza n. 4533 del 21 febbraio 2020
La
Corte di Cassazione, con sentenza del 21 febbraio 2020 n. 4533, si
è espressa in merito alle condizioni in presenza delle quali
è possibile ricorrere al rimborso.
La disciplina del rimborso d'imposta di cui al Decreto del Presidente
della Repubblica n. 602 del 1973, articolo 38, che consente di
richiedere il rimborso entro il termine di decadenza di 48 mesi dalla
data di versamento concerne l'ipotesi in cui il relativo versamento non
sia dovuto ab origine.
Quando il diritto alla restituzione sia sorto solo in data posteriore a
quella del pagamento della stessa, come nel caso di specie, trova
applicazione il Decreto Legislativo n. 546 del 1992, articolo 21, comma
2, secondo il quale l'istanza di rimborso può essere presentata
entro due anni dal giorno in cui si e' verificato il presupposto per la
restituzione.
Reato di omessa presentazione delle denunce contributive: momento di consumazione del reato
Corte di Cassazione, Sezione 3 penale Sentenza n. 6511 del 19 febbraio 2020
La
Corte di Cassazione sez. penale, con sentenza del 19 febbraio 2020 n.
6511, si è pronunciata in merito ai reati di omissione o
falsità di registrazione o denuncia obbligatorie (art. 37 della
L. 689/81) per un caso di omessa presentazione all'Inps delle denunce
contributive, precisando il momento di consumazione del reato.
I modelli DM 10, relativi ai dati contributivi in forma aggregata,
devono essere trasmessi entro l'ultimo giorno del mese successivo a
quello di riferimento. Tale giorno è il momento di consumazione
del reato.
Esatto importo del trattamento di mobilità: termini per agire
Corte di Cassazione, Sezione Lavoro civile Ordinanza n. 401 del 13 gennaio 2020
La
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con ordinanza 13 gennaio 2020, n.
401, si è pronunciato in materia di termini per la proposizione
dell’azione per determinare l’esatto importo del
trattamento di mobilità.
Il diritto di credito relativo a qualsiasi somma (ivi compresa quella
per rivalutazione ed interessi, costituente parte integrante del
credito base) che non sia stata posta in riscossione si prescrive nel
termine di dieci anni, trattandosi di credito non liquido.
Differenze retributive e interruzione della prescrizione tramite procedimento di esecuzione
Corte di Cassazione, Sezione Lavoro civile, ordinanza n. 151 del 8 gennaio 2020
La
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con ordinanza 8 gennaio 2020, n.
151, ha chiarito che in caso di differenze retributive richieste dal
lavoratore è atto idoneo ad interrompere la prescrizione del
relativo diritto l’instaurazione di un procedimento di
esecuzione, anche se relativo a una parte delle somme in questione.
Ciò in quanto ai sensi dell’art. 2943, cod. civ. la
prescrizione è interrotta dalla notificazione dell'atto con il
quale si inizia un giudizio sia questo di cognizione, ovvero esecutivo.
Orari falsi della trasferta e reato di truffa
Corte di Cassazione, sentenza n. 6095 del 4 marzo 2020
La
Corte di Cassazione, con sentenza n. 6095 del 4 marzo 2020 , si
é pronunciata in merito al licenziamento per giusta causa di una
lavoratrice licenziata per aver ripetutamente indicato orari di inizio
e fine trasferta diversi da quelli effettivi, al fine di beneficiare di
un trattamento economico più favorevole.
Il comportamento posto in essere dalla dipendente configura il reato di
truffa ex articolo 640 del codice penale e che quindi non consentisse,
per la sua gravità e reiterazione, l'applicabilità di una
sanzione conservativa.
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