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Giurisprudenza Scarica PDF
Lavoro interinale: l’omessa indicazione dei casi previsti per l’utilizzo comporta la conversione del contratto
Corte di Cassazione sentenza n. 161 dell’8 gennaio 2014
In materia di lavoro interinale, la Corte di Cassazione ha chiarito che l’azienda utilizzatrice del lavoratore, fornito dall’Agenzia di somministrazione, sarà punita con la conversione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato ogniqualvolta vi sia omessa o generica indicazione dei motivi nel contratto che lega il fornitore al lavoratore stesso.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 161 dell’8 gennaio 2014, ha precisato che i “casi previsti dal CCNL” rappresentano una causale troppo generica per essere considerata legittima ai fini del corretto utilizzo del contratto interinale.
Articolo 18: la novella introdotta dalla Riforma Fornero non è retroattiva
Corte di Cassazione sentenza n. 301 del 9 gennaio 2014
In materia di licenziamento illegittimo, la Corte di Cassazione ha chiarito che la previsione contenuta nell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, così come modificato dalla Riforma Fornero, non può essere considerata retroattiva se non nella parte espressamente prevista, in cui si chiarisce che il nuovo rito vale per le controversie instaurate dopo il 18 luglio 2012.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 301 del 9 gennaio 2014, ha precisato che non risulta legittimo applicare la disciplina che sostituisce la tutela indennitaria all’obbligo di reintegra, in caso di violazione dell’obbligo di repechage.

La Corte di Cassazione ha precisato che la circostanza che il co. 67° dell’art. 1 Legge n. 92/2012 preveda l’applicabilità delle nuove norme processuali solo alle controversie instaurate dopo l’entrata in vigore della legge stessa non significa, a contrariis, che le nuove norme sostanziali in essa contenute siano applicabili ai licenziamenti anteriormente intimati, ma semplicemente che queste ultime seguono, in assenza di esplicita disposizione contraria, la regola dell’irretroattività sancita dall’art. 11 disp. prel. al c.c., regola cui – com’è noto – può derogarsi soltanto se ciò è espressamente previsto da apposita disposizione di diritto transitorio, che nel caso in questione, manca.
Infortunio in itinere e presupposti per la non indennizzabilità
Corte di Cassazione n. 475 del 13 gennaio 2014
Con la sentenza in oggetto la Cassazione ha affermato che non è qualificabile come incidente "in itinere" quello occorso al lavoratore di ritorno dalle ferie in quanto verificatosi su tragitto diverso da quello casa-lavoro; inoltre, non si è verificato nel normale spostamento tra abitazione e luogo di lavoro ed è accaduto in orari non collegabili necessariamente con l'orario lavorativo (l’incidente è delle 00,20 mentre il ricorrente doveva riprendere il lavoro alle ore 8 del giorno successivo), secondo circostanze in cui è evidente l’imprudenza del lavoratore con l’assunzione incontestabile di un rischio elettivo da parte di quest’ultimo, assunto senza alcuna razionalità e necessità dallo stesso lavoratore, così da escludere la copertura antinfortunistica.
Risarcimento del danno: licenziamento per riduzione di personale e obbligo di riassunzione entro l’anno
Corte di Cassazione n. 1157 del 21 gennaio 2014
Con una recente decisione, la Suprema Corte ha chiarito che il datore di lavoro che assuma lavoratori diversi (in luogo di quelli licenziati) entro il termine annuale (riferito alla stipulazione di relativi contratti) può sottrarsi alla responsabilità per inadempimento, ex art. 1218 c.c., ed al conseguente obbligo di risarcimento del danno, solo ove fornisca la prova della assoluta inevitabilità della scelta, sotto il profilo delle professionalità assolutamente peculiari da acquisire all'azienda ovvero della impossibilità di procedere alla stipulazione di contratti dei quali potrebbero essere parti gli ex dipendenti.