Assunzione di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità e doppio sgravio
Corte di Cassazione, sentenza 22 Maggio 2018 n. 12554

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 12554 del 22 Maggio 2018, si pronuncia in merito alla spettanza degli sgravi (non più vigenti) previsti per l’assunzione, a tempo indeterminato, di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità (ex art. 25, comma 9, legge n. 223 del 1981), per lavoratori, riassunti a distanza di tempo, in quanto iscritti alle liste di mobilità, per i quali la società aveva già beneficiato degli sgravi per l’assunzione, a tempo determinato, di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità (ex art. 8, comma 2 legge n. 223 cit.).
Il doppio sgravio spetta solo in ipotesi di conversioni in contratto a tempo indeterminato di un contratto a tempo determinato, e non già nell’ipotesi di due distinte assunzioni.

Risarcimento del danno: trattamento fiscale

Ctr. Lombardia 26 Febbraio 2018 n. 886

Con sentenza n. 886 del 26 Febbraio 2018 la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia si è pronunciata in merito al trattamento fiscale delle somme riconosciute ad un Dirigente al momento della cessazione del rapporto in presenza di disagi patiti dal lavoratore.
Solo se il risarcimento convenuto in via transattiva è sostituivo della mancata percezione di redditi l'importo relativo è tassabile.
Al contrario, deve escludersi l’imponibilità della somma nell’ipotesi in cui l’accordo va a ristorare il danno all’immagine o biologico subito dal professionista a causa del licenziamento anticipato.
E’ onere del contribuente dimostrare che l'indennità riscossa si riferisce in tutto o in parte alle richiamate componenti.

Ferie non godute e trattamento contributivo
Corte di Cassazione, ordinanza n. 13473 del 29 maggio 2018

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 13473 del 29 maggio 2018, si è pronunciata in merito al trattamento contributivo delle ferie non godute.
In particolare, è stato chiarito che il datore di lavoro deve pagare i contributi anche sull’indennità per ferie non godute avendo tale somma natura retributiva.

Distaccati in Turchia: criteri di calcolo della contribuzione
Corte di Cassazione, sentenza n.13674 del 31 maggio 2018

Con la Sentenza n. 13674 del 31 maggio 2018 la Corte di Cassazione si è pronunciata in merito all’applicabilità delle retribuzioni convenzionali (art. 51, comma 8 bis del TUIR) come base su cui calcolare i contributi per alcuni lavoratori distaccati in Turchia tra il 2006 e il 2008.
La Corte precisa che, nel caso come quello in essere, in cui l’Italia e lo Stato estero abbiano firmato un accordo internazionale in tema di legislazione previdenziale applicabile in materia di calcolo dei contributi, non è consentito ricorrere alle retribuzioni convenzionali, in quanto si provocherebbe un’evasione contributiva nei confronti dell’INPS e un danno pensionistico al dipendente.


Infortunio in itinere e detrazione della rendita INAIL
Corte di Cassazione, sentenza n. 12566 del 22 maggio 2018

Con la Sentenza n. 12566 del 22 maggio 2018 le Sezioni unite della Corte di Cassazione hanno risolto un contrasto giurisprudenziale concernente l’obbligo di detrarre dall’importo spettante al lavoratore vittima di un infortunio in itinere la rendita che l’INAIL aveva corrisposto a causa dell’invalidità permanente.
Le sezioni unite hanno aderito all’orientamento secondo cui le somme liquidate dall’INAIL in favore del danneggiato da sinistro stradale a titolo di rendita vanno detratte  dall’ammontare del risarcimento dovuto al danneggiato da parte del terzo responsabile, anche se non è più possibile esercitare il regresso da parte dell’Istituto.
Alla vittima di un fatto illecito spetta il risarcimento del danno esistente nel suo patrimonio al momento della liquidazione e nella stima di questo danno occorre tenere conto dei vantaggi che, prima della liquidazione, siano pervenuti o certamente perverranno alla vittima, a condizione che il vantaggio possa dirsi causato del fatto illecito. Inoltre, per stabilire se il vantaggio sia stato causato dal fatto illecito deve applicarsi la stessa regola di causalità utilizzata per accertare se il danno sia conseguenza dell’illecito.

Contratto a termine non convertito per omessa comunicazione
Corte di Cassazione sentenza n. 12559 del 22 maggio 2018

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 12559 del 22 maggio 2018, si pronuncia in merito alle conseguenze derivanti sul contratto a tempo determinato dalla mancanza della comunicazione alle organizzazioni sindacali provinciali di categoria delle richieste di assunzione da parte delle aziende, ai fini del rispetto della clausola di contingentamento.
Tale obbligo è posto a carico del datore di lavoro, che é in possesso dei dati concernenti le assunzioni medesime e che é interessato a dimostrare il rispetto della clausola richiamata.
L'obbligo di provvedere a siffatta comunicazione non è previsto a pena di nullità dei contratti a tempo determinato.