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Termine della malattia e licenziamento ritorsivo
Corte di Cassazione, sentenza n. 23583 del 23 settembre 2019
La
Corte di cassazione con sentenza n. 23583 del 23 settembre 2019 ha
ribadito un costante orientamento giurisprudenziale in materia di
licenziamento ritorsivo precisando che, in ipotesi di domanda proposta
dal lavoratore che deduca la nullità del licenziamento per il
suo carattere ritorsivo, la verifica di fatti allegati dal lavoratore
richiede il previo accertamento della insussistenza della causale posta
a fondamento del recesso, che risulti solo allegata dal datore, ma non
provata in giudizio. Ciò in quanto la nullità per motivo
illecito ex art. 1345 cod. civ. richiede che questo abbia carattere
determinante e che il motivo addotto a sostegno del licenziamento sia
solo formale e apparente.
Distacco: cambia l’esercizio del potere direttivo, ma non la titolarità del rapporto
Corte di Cassazione, ordinanza n. 18888 del 15 luglio 2019
La
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con sentenza 15 luglio 2019, n.
18888, ha fornito chiarimenti relativi all’ambito di applicazione
della nozione di distacco.
La figura del “distacco” o “comando” del
lavoratore comporta un cambio nell’esercizio del potere direttivo
– perché il dipendente viene dislocato presso altro datore
di lavoro, con contestuale assoggettamento al comando e al controllo di
quest’ultimo. Tale dislocazione, tuttavia, non determina un
mutamento della titolarità del rapporto, in quanto il datore di
lavoro distaccante continua ad essere titolare del rapporto di lavoro.
Ne consegue che il rapporto di lavoro resta disciplinato ai fini
economici dalle regole applicabili al datore distaccante.
Stock options: disciplina fiscale
Corte di Cassazione-sez. trib., ordinanza n. 17695 del 2 luglio 2019
Con
ordinanza del 2 luglio 2019 n. 17695 la Corte di Cassazione si è
pronunciata in merito al regime di tassazione delle Stock options,
precisando il momento a cui fare riferimento per l’individuazione
della disciplina fiscale applicabile.
La disciplina applicabile alle "stock options" è quella vigente
alla data dell'esercizio del diritto di opzione e non a quella della
loro attribuzione, senza che ciò violi il principio del
legittimo affidamento del contribuente, poiché questi, al
momento dell'offerta, non ha certezza del futuro incremento delle
azioni e della immutabilità della disciplina agevolativa.
Congedo supplementare non goduto e trattamento dell’indennità sostitutiva
Corte di Cassazione- sez. tributaria, ordinanza n. 23717 del 24 settembre 2019
La
Corte di Cassazione, con ordinanza del 24 settembre 2019 n. 23717
chiarisce il trattamento fiscale dell’indennità
sostitutiva dei giorni di congedo supplementare non goduti, da parte
del personale esposto a rischio radiologico.
Tale indennità viene confermato che, trovando causa nel rapporto
di lavoro, non ha natura risarcitoria ai fini fiscali. Ne discende che
l'importo di detta indennità concorre a comporre la base
imponibile del lavoratore cui sia stata attribuita.
Iscrizione dei crediti previdenziali: termine per l’opposizione nel merito
Corte di
Cassazione, ordinanza n. 21153 del 7 agosto 2019
La
Corte di cassazione, con ordinanza del 7 agosto 2019, n. 21153 si
è pronunciata in tema di iscrizione a ruolo dei crediti
previdenziali, confermando che il termine previsto dal Decreto
Legislativo n. 46 del 1999, articolo 24, comma 5 (secondo cui
“Contro l'iscrizione a ruolo il contribuente può proporre
opposizione al giudice del lavoro entro il termine di quaranta giorni
dalla notifica della cartella di pagamento”) per proporre
opposizione nel merito, onde accertare la fondatezza della pretesa
dell'ente, deve ritenersi perentorio.
Ciò pur in assenza di un'espressa indicazione in tal senso,
perché detto termine ha la funzione di rendere incontrovertibile
il credito contributivo dell'ente previdenziale in caso di omessa
tempestiva impugnazione ed a consentire una rapida riscossione del
credito iscritto a ruolo.
Prestazioni assistenziali e sopravvenute cause di decadenza
Corte di
Cassazione, Ordinanza n. 10642 del 16 aprile
La
Corte di cassazione, con ordinanza del 16 aprile 2019, n. 10642 si
è pronunciata in tema di indebito assistenziale, nelle ipotesi
in cui il beneficiario di una prestazione non comunichi il
sopraggiungere di eventuali cause di decadenza dal beneficio.
In particolare, la violazione, ad opera del titolare della prestazione,
dell'obbligo di comunicazione all'INPS della situazione reddituale
rilevante ai fini del diritto alla percezione della predetta
prestazione, esclude la sussistenza di un affidamento idoneo a
giustificare l'irripetibilità dell'indebito, con conseguente
obbligo di restituzione delle somme.
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