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Licenziamento disciplinare per giusta causa: nozione di proporzionalità della sanzione
Corte di Cassazione penale, 27 gennaio 2021 n. 3255

La Corte di Cassazione penale, con sentenza del 27 gennaio 2021 n. 3255, si è pronunciato in merito al reato di cui all’art. 4 dello statuto dei lavoratori che vieta i controlli a distanza.
La fattispecie di reato in esame non si configura se l'impianto mira ad accertare gravi condotte illecite dei dipendenti.




Uso non autorizzato dell’auto aziendale: legittimità del licenziamento
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con ordinanza 4 novembre 2020, n. 24601

La Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con ordinanza 4 novembre 2020, n. 24601, ha dichiarato la legittimità del licenziamento per giusta causa intimato al dipendente che usa l’auto aziendale in modo abusivo.
La legittimità della sanzione è giustificata da una valutazione degli aspetti concreti che attengono principalmente alla natura del rapporto di lavoro, alla posizione delle parti, al grado di affidamento richiesto dalle mansioni specifiche del dipendente, al nocumento arrecato, alla portata soggettiva dei fatti, ai motivi ed all’intensità dell’elemento intenzionale o di quello colposo.



ANF e requisito reddituale
Cassazione Civile, ordinanza 4 novembre 2020, n. 24606

La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 246 del 4 novembre 2020, ha fornito chiarimenti in merito al requisito reddituale necessario per poter beneficiare degli assegni per il nucleo familiare.
Il reddito rilevante ai fini dell’ammontare dell’assegno è quello del nucleo familiare composto dal coniuge affidatario e dai figli, con esclusione del coniuge legalmente separato, anche se titolare del diritto alla corresponsione, il cui reddito rileva solo ai fini del diritto all’erogazione della provvidenza. 



Cartella esattoriale per contributi previdenziali: non impugnabilità del verbale ispettivo

Corte di Cassazione. Ordinanza 18 novembre 2020 n. 26272

La Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con ordinanza 18 novembre 2020, n. 26272, ha chiarito gli effetti derivanti dalla notifica della cartella esattoriale per contributi previdenziali.
Detta notifica determina la sopravvenuta carenza di interesse ad agire nel giudizio di impugnazione dell’accertamento ispettivo che sia stato promosso dopo l’iscrizione a ruolo, perché l’articolo 24, comma 5, D.Lgs. 46/1999, prevede uno specifico mezzo dell’impugnazione a ruolo, da azionarsi entro il termine di 40 giorni dalla notifica della cartella di pagamento, con il quale vengono devolute in giudizio tutte le questioni aventi ad oggetto la fondatezza della pretesa, sia quelle relative alla regolarità del titolo che quelle attinenti al merito, sicché il ricorrente non potrebbe più conseguire nessun risultato utile in virtù dell’autonoma azione di accertamento negativo proposta in relazione all’accertamento ispettivo.



Indennità sostitutiva di ferie non godute: assoggettabilità a contribuzione previdenziale

Cassazione Civile, ordinanza 17 novembre 2020, n. 26160

La Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con ordinanza 17 novembre 2020, n. 26160, ha stabilito che l’indennità sostitutiva di ferie non godute è assoggettabile a contribuzione previdenziale (art. 12, L. 153/1969).
Ciò in quanto, essendo in rapporto di corrispettività con le prestazioni lavorative effettuate nel periodo di tempo che avrebbe dovuto essere dedicato al riposo, ha carattere retributivo e gode della garanzia prestata dall’articolo 2126, cod. civ., a favore delle prestazioni effettuate con violazione di norme poste a tutela del lavoratore. Peraltro un eventuale suo concorrente profilo risarcitorio – oggi pur escluso dal sopravvenuto articolo 10, D.Lgs. 66/2003, in attuazione della Direttiva 93/104/CE – non escluderebbe la riconducibilità all’ampia nozione di retribuzione imponibile.
















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